Parecchi anni fa venne a trovarci un lontano parente di Milano che non vedevamo da tempo.
Mia madre illuminò la visita con uno dei suoi pranzi emiliano-napoletani e fu dopo il caffè che Vittorio, così si chiamava, mi chiese se lo accompagnavo a Pomposa.
Dovevo avere 14/15 anni e i miei interessi nell'ordine erano: le donne, di qualsiasi razza, colore e forma incluse in uno spettro d'età che andava dai 12 anni all'infinito, fumare Jubek o nazionali super di nascosto e comperarmi jeans dagli immensi risvolti azzurri.
"A Pomposa a far che?" Per quello che ne sapevo io, l'unica cosa interessante che c'era vicino a quella strana chiesa erano i dossi dove andavamo in bicicletta a caccia di ramarri e non mi sembrava cosa adatta a un avvocato milanese.
Ci arrivammo in macchina, mentre la domanda inespressa continuava a frullarmi in testa.
A Pomposa a far cosa?
Beh,da non crederci, voleva andare in chiesa! ... Di pomeriggio e non c'era neanche una messa!
Probabilmente i miei amici erano in giro in bicicletta o a fare il bagno a Volano e io dovevo star lì ad ascoltare Vittorio che aveva cominciato a parlare di bifore, affreschi, litostrato e un mucchio di altre cose che non capivo. Che palle!
Vittorio è il primo al quale ho spedito la cassetta di " POMPOSIA".
Gli dovevo delle scuse perchè avrei potuto imparare allora cos'è Pomposa evitando di scoprirmi, a cinquant'anni, ignorante come una talpa, sull'unica cosa veramente importante che c'è a Codigoro.
Paternità , sci di fondo, orecchiette con pancetta e broccoli, monasteri Benedettini ... come sempre accade, quando ci si arriva tardi, si diventa un po' fissati ed è probabile che su Pomposa continuerò a rompere per un bel po'.
Non che io cominci a sentirmi un
esperto.

imperialistica ecc.ecc.ecc.
Perchè la televisione è così poco attendibile?
La risposta è nel suo nome: Televisione Commerciale. Oh, non solo le private, anche la RAI.
La loro Ragione Sociale non è "informare e comunicare", ma "vendere".
E così chiaccheratori instancabili producono opinioni, giudizi, condanne e assieme a films, telefilms, TG e zingare sono al servizio del prodotto da vendere: dall'assorbente al presidente.
Il grande, un po' dimenticato, Fellini, fabbricatore di poesia, aveva un bell'affermare che "Non si interrompe un'emozione! ". Veniva giudicato patetico e si tirava avanti e anche il cinema, che aveva una sua onestà , veniva irreversibilmente infettato e non si sa se è più grave il danno prodotto a un bel film o il gratuito riscatto offerto a brutti film che, con interruzioni e tagli, diventano quasi commestibili in quest'orgia di audiovisivo commerciale.
Ora, cos'è l'audiovisivo oltre che un neologismo repellente?
E' l'insieme di parole, immagini e musica destinato alla comunicazione.
Cosa c'entra con Pomposa?


PAROLE

Allora, attorno all'anno mille, come andavano le cose?
La "diretta" era riservata solo a chi era presente, si trattasse dell'elezione di un papa o dell'assassinio di un imperatore mentre la "differita" era affidata a pellegrini e viandanti che riuscivano a portare la notizia quando, forse, il papa eletto era già morto. Pochi sapevano leggere, pochissimi sapevano scrivere e ancor meno erano quelli in grado di "produrre" l'unico mezzo esistente per conservare e comunicare il sapere: i libri. Per realizzare la Bibbia Atlantica mostrata in " POMPOSIA" ci sono volute le pelli di 500 vacche


IMMAGINI

Credo, con " POMPOSIA", di aver fatto un discreto servizio a chi è interessato.
Portando la luce fino al soffitto e fotografando, è stato possibile vedere e apprezzare i meravigliosi affreschi che la naturale, legittima penombra all'interno della chiesa, nasconde almeno in parte.
E' S. Gregorio Magno che ci spiega a cosa servivano.
"La pittura adempie per gli ignoranti la stessa funzione della scrittura. Nei dipinti gli incolti vedono gli esempi da seguire e in essi leggono coloro che non sanno leggere e le immagini sono poste nelle chiese non per essere adorate, ma solo per istruire."

MUSICA

GUIDO


Questo era l'audiovisivo pomposiano: la parola di S. Guido e della sua biblioteca, la musica di Guido monaco e le immagini di architetti e pittori che hanno costruito e decorato l'abbazia.
Spero proprio che nessun abate o monaco pomposiano si risenta, ma io ho visto Pomposa come il primo grande network dell'umanità .
Più attendibile, serio e, scommetto, longevo, di RAI e Fininvest e non parliamo degli americani dell'MGM, CNN ecc. perchè, quando un genovese, sbagliando rotta, ha scoperto l'America, la nostra abbazia era già là da secoli a fare "audience".
Tutto ciò che riguarda Pomposa dovrebbe essere materia di studio obbligatorio in corsi di etica della comunicazione che nessuno ha in mente di istituire, ma di cui, ogni giorno che passa, si sente maggiormente la necessità , perchè più diventano perfezionati e accessibili i mezzi di comunicazione, meno si comunica.

 

E scopriamo di ricordare benissimo che fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza ... mentre di tutto quello che abbiamo visto ieri sera in TV non c'è traccia nella nostra memoria.
Pomposa: il primo grande network della comunicazione.
Mi sia concesso, la cosa non poteva non colpire uno come me. Perchè? Dunque, io chi sono? Beh, è presto detto: sono il più grande regista codigorese vivente!
Ho scritto sceneggiature, soggetti; ho prodotto e diretto cortometraggi e documentari. Ho conosciuto e frequentato attori, registi, festivals e ristoranti romani.
Come diceva Cesare (quello
importante, Giulio) meglio essere il primo in un piccolo villaggio della Gallia che il secondo a Roma.
Per carità , anzi!
E' solo voglia di recuperare e mi piacerebbe attaccarla un po' in giro.
Credo valga la pena di raccontare da cosa nasce questo mio senile entusiasmo.
Oggi, seduti in poltrona seguiamo in diretta l'elezione del presidente degli USA, l'attacco notturno a Bagdad e un cariolino che passeggia su Marte.
Con il telefono, la televisione è diventato il principale veicolo di comunicazione, ma mentre la tempestività delle informazioni è fuori discussione, c'è molto da eccepire sulla qualità delle stesse.
Basta cambiar canale che un eroe diventa un mariuolo o aspettare l'edizione della sera per vedere un'operazione internazionale di pace trasformarsi in un'invasione
e il lavoro di nonsoquanti amanuensi per nonsoquanti anni.
Ora, anche pagando un amanuense quanto un idraulico e riuscendo a comperare vacche pazze in Inghilterra ... Chiedo scusa.
Attività dei monasteri in generale, anche a Pomposa i libri si raccoglievano e custodivano con cura e amore, si copiavano e chiosavano per essere a disposizione dei monaci ma anche di chi veniva in pace a cercare non solo la Parola di Dio e dei Padri della Chiesa, ma anche la sapienza degli antichi: Cicerone, Livio, Seneca ...
E il monastero di Pomposa veniva considerato" ... per Dei gratiam et reverendissimi Guidonis industriam, in Italia primum." Come scriveva Guido monaco, l'inventore delle note musicali.
Perciò risultati tutto sommato mediocri, come i miei, portati in Gallia (padania), mi facevano sentire, beato, il draghetto dell'audiovisivo di Codigoro e zone limitrofe.
Da quando mi si sono aperti un po' gli occhi, mi sento molto meno drago qui, circondato come sono, da tanti altri codigoresi "figli di Pomposa" che hanno solo il difetto di essere un po' inconsapevoli, in compenso, lo confesso, quando vado a Roma mi sento diverso.
Una settimana fa, a Piazza del popolo, è passato Bruno Vespa che entrava da Rosati.
Beh, ragazzi, non l'ho neanche salutato.

Cesare Bornazzini