Pomposa e il Delta del Po

Po di Volano

 

Il Territorio e le sue Vicende

 

Primo latere Pado percurrente in mare,
secundo latere litus maris, tertio latere Gauro

16 settembre 1045

Il Po prima del 1152

Come possiamo leggere nel Rerum Pomposianarum Historia di Placido Federici, così era descritta e delimitata l' Isola Pomposiana dove sorgeva l' Abbazia di S.Maria.
Il Pado (Po di Volano) e il Po di Primaro erano,allora, i principali rami del Po. Alla loro biforcazione era nata la città di Ferrara e più a sud, alla biforcazione Volano-Goro era sorta Caput Gauri, la moderna Codigoro. L'avere un fiume sotto casa era considerato un vantaggio in quanto le vie d'acqua erano le più facilmente percorribili, importanti sia per i commerci che per la normale mobilità e l'evento che il grande fiume di tanto in tanto uscisse dagli alvei allagando le terre veniva cosiderato un modesto effetto collaterale a fronte di molti benefici: mobilità, appunto, ma anche facilità di irrigazione per l'agricoltura ecc.
Grazie al fatto che a quei tempi il Volano scorreva lento e tranquillo, sia l'Isola Pomposiana che le zone limitrofe godevano di una situazione invidiabile: il clima era salubre e la terra fertile (a Pomposa si coltivava anche l'ulivo) e Volano era un porto importante.

1152

Il 1152 è un brutto anno. E' l'anno della Rotta di Ficarolo. Un importante ciclo piovoso interessa tutto il XII secolo e, in seguito a una serie di rotte avvenute presso Ficarolo, le acque del Po prendono a defluire nell'alveo che ancora oggi le convoglia, per trovare sbocco a mare presso Fornaci, a nord di Donada.
Nei successivi secoli si assiste alla lenta agonia del Po di Ferrara e delle sue diramazioni di Volano e di Primaro. In questi alvei, che tendono ad alzarsi e a interrarsi, diviene sempre più difficile la confluenza dei torrenti appenninici; questo e anche inopportuni interventi dell'uomo provocano rotte catastrofiche e un sempre più vasto allagamento del Ferrarese sud-orientale.

 

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LA BONIFICA ESTENSE

Nel 1559 Alfonso II avvia la Grande Bonifica Estense destinata a concludersi nel 1589, negli ultimi anni seguita e gestita dal grande Giovan Battista Aleotti.
Si era trattato di separare le acque alte da quelle basse del Polesine di Ferrara ed avviarle al mare dopo averle raccolte in collettori. Tutte queste acque potevano scolare lungo canali che comunicavano col mare attraverso chiaviche dotate di porte vinciane come la famosa chiavica a cinque occhi del Po dell'Abate (Torre dell'Abate).

 

IL TAGLIO DI PORTO VIRO

Il Po dopo il 1152

Nel luglio 1599 il senato veneziano, preoccupato per il progressivo interrimento della laguna di Venezia, decise di procedere al taglio del Po delle Fornaci nella località di Porto Viro. L'abbondanza di mezzi finanziari e di uomini consentì ai veneziani di concludere l'opera entro il settembre 1604. I veneziani avevano visto giusto e in poco tempo la laguna tornò alla vita.
A pagare il prezzo della sopravvivenza di Venezia fu il Ferrarese. Il Porto dell'Abate, su cui si affacciavano le chiaviche emissarie, risultò ben presto interrito, mentre il Porto di Volano venne invaso dalle acque del mare…e addio Bonifica Estense. Grazie anche a un abbassamento del terreno (bradisismo e costipazione) e qualche pioggia, tornarono paludi e malaria.

LA BONIFICA MECCANICA

Nel 1871 viene costituita a Londra la Ferrarese Land Reclamation Company Limited a capitale misto anglo-italiano. Già nel 1874, prima ancora che fosse completato l'edificio destinato ad accoglierle, le idrovore entrarono in funzione a Codigoro. Era cominciata la grande bonifica meccanica, destinata a compiersi in pochi anni.

 

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IL CONSORZIO DI BONIFICA

Il Consorzio di Bonifica è l'ente che gestisce attualmente la complessa rete di canali, chiaviche e idrovore del Polesine di Ferrara. Due sono i compiti principali che gli competono: cercare di tenere il più possibile all'asciutto il territorio e assicurare allo stesso territorio acqua non salina destinata all'irrigazione.

IL PO DI VOLANO

Un millennio dopo il Pado percurrente in mare è diventato il nostro Po di Volano. Non è più collegato con il Po Grande se non tramite una idrovora. Suoi affluenti sono due canaletti (il Burana e il Boicelli) certo non rinomati per la pulizia delle loro acque. Più che un fiume ci è rimasto un grande canale di scolo che ha il grossissimo inconveniente di non poter essere chiuso a mare.Infatti i pericoli maggiori di esondazione vengono da eccessive piogge locali e dalla disposizione del mare a ricevere le acque del Volano. Come se non bastasse ci perseguitano altri due fatti gravi.
Il bradisismo e la costipazione dei terreni fanno sì che la terra continui ad abbassarsi mentre il mare continua ad innalzarsi grazie allo scioglimento dei ghiacci dovuto al buco nell'ozono.
Il problema del muretto di Codigoro ci ha portati, seguendo un ragionamento, ci sembra logico, fino al buco nell'ozono e all'incapacità dei governi del mondo di accordarsi. Durante il percorso siamo incappati nel federalismo ante litteram di Venezia che, mors tua, vita mea, grazie al Taglio di Porto Viro, ha rivitalizzato la sua laguna, ma annientato il vicino…beh, andate avanti voi.

 

Ringraziamo il Consorzio di Bonifica per i consigli e la documentazione fornitaci.
Correzioni e suggerimenti sono oltremodo graditi.